Marketing e brand journalism: il punto di incontro tra qualità e pubblicità

Negli ultimi anni il marketing si è evoluto e si è avvicinato ad altri mondi, come ad esempio quello dell’editoria e del giornalismo. I grandi brand hanno capito che la creazione di contenuti propri, simili a quelli che i media hanno sviluppato per anni, avrebbero prodotto risultati migliori del semplice pagamento di tariffe per sponsorizzare e pubblicizzare prodotti o contenuti di scarso valore. Per dare più valore alle loro attività di marketing hanno iniziato ad assumere, a volte proprio nelle posizioni dei marketers, giornalisti e narratori, persino scrittori, insomma persone che comprendono le esigenze del “lettore”, del fruitore dei social e dei blog dei vari siti web. 

Anche se esistono ancora detrattori, sia il content marketing che il brand journalism sono ormai riconosciuti come valori aggiunti dalle aziende e considerati termini accademici e professionali. Il brand journalism è sicuramente emerso dopo il boom delle riviste aziendali e dei blog rivolti ai clienti. L’elenco in continua espansione di strumenti di comunicazione (online) a disposizione del marchio per raggiungere e interagire direttamente con i propri clienti non ha fatto che incentivare questa tendenza, in quanto ha permesso di scegliere il giusto contenuto per i clienti, seguendo le varie fasi del ciclo economico.

E il content marketing?

Riassumendo i concetti più diffusi, il content marketing è il contenuto che il cliente sta cercando in quel momento, ben curato, ben pensato. Lo scopo ovviamente è quello di attrarre, acquisire e coinvolgere un pubblico target chiaramente definito e compreso, con l’obiettivo di favorire una conversione di clienti. Dunque il content marketing ha il preciso scopo di creare introiti, di creare dei Lead, usando naturalmente materiale di qualità. Mentre i brand journalist hanno lo scopo di connettersi più possibile a livello personale e creare un’impressione favorevole del brand. Il suo obiettivo è trovare e raccontare storie che trasmettano la “personalità” di un’azienda.

La qualità prima di tutto

Ma il fatto che sempre più nuovi soggetti sono coinvolti nelle attività di rete, interne ed esterne alle aziende, ha prodotto il risultato positivo di rendere sempre più visibili e interconnesse le imprese esponendole anche a nuovi rischi. Negli ultimi anni, infatti, sono noti i diversi casi con annessi scaldali e danni di immagine, relativi alle sempre più frequenti violazioni della privacy degli utenti, alle truffe legate alla sottrazione e vendita illegale dei database che custodivano milioni di dati di utenti e clienti. Ecco perché, accanto allo sviluppo del content marketing e del brand journalism corre parallelo anche l’acquisizione di nuovi e sempre più sicuri strumenti adottati da aziende, enti o semplici individui, per tutelare e difendere la propria privacy, la riservatezza dei dati e le proprie ricerche attraverso strumenti di sicurezza informatica come le VPN.

E sempre più cresce la consapevolezza degli utenti che preferiscono di certo investire il proprio tempo ed eventualmente denaro, in quei brand che danno un’immagine positiva, sicura e pulita di sé, che creano contenuti di qualità e che non diffondono notizie false e concetti distorti. 

Lavorare insieme

In definitiva, l’obiettivo del content marketing o del giornalismo di brand è lo stesso: aiutare le aziende a pubblicare e distribuire le proprie storie per attrarre e coinvolgere i clienti, per creare informazioni di qualità, avvincenti ed utili a potenziali clienti. Oggi, i brand formano i loro reparti di comunicazione interni per creare i propri contenuti multimediali. Il content marketing e il brand journalist sono due delle figure più richieste al momento, e molti esperti di comunicazione appunto, come giornalisti e scrittori ripiegano su questi lavori. Ed è un buon segnale per i consumatori, in quanto queste figure di ceto alzano il livello della comunicazione del brand. Allo stesso tempo, la scrittura si fa anche tecnica, cercando di soddisfare i requisiti imposti da Google con la SEO, che ormai è fondamentale per ogni azienda che vuole avere una presenza di qualità online.