Storytelling del Brand e Seo Optimization. Amici o nemici?
Entrambe sono tecniche che si rivolgono agli uomini ma in mezzo ci si mettono gli algoritmi dei motori di ricerca, che hanno il compito di individuare i contenuti digitali. Sull’accoppiamento tra lo Storytelling e la Seo Optimization si muove il brand e con questo scala la classifica sulla Serp. Sia lo Storytelling sia la Seo sono necessari e complementari per ottenere il successo del brand marketing sulla rete.
Per fortuna non c’è bisogno di scegliere tra una grande storia e una buona Seo optimization
Alcuni marketing maker si chiedono se lo Storytelling e la Seo optimization siano in contraddizione tra loro. Si tratta di una percezione sbagliata, perché entrambe si utilizzano all’interno del rapporto tra la narrazione del brand e i fattori di ranking. Lo Storytelling è la storia del Brand, la sua narrazione, che deve stabilire un legame emotivo con il cliente e suscitare un’azione desiderata come l’acquisto, la donazione, la condivisione. Il fattore di Ranking è un elemento tecnico per gli algoritmi dei motori di ricerca attraverso i quali posizionare al meglio nei risultati di ricerca i contenuti trovati: sono fattori di ranking le parole chiave, Keywords, l’attività sui social network e l’architettura del sito web. E ‘chiaro che lo Storytelling non è di per se un fattore di ranking, eppure la narrazione del tuo brand può funzionare come tale attraverso i risultati di ricerca dei contenuti. Ciò avviene perché comunque, dietro l’algoritmo, c’è sempre l’influenza dell’elemento umano che può modificare il processo di ricerca.
L’utente al desktop o su un dispositivo mobile che effettua una ricerca NON HA, per fortuna, LA STESSA obiettività di un algoritmo
Gli algoritmi dei motori di ricerca sono in grado di estrarre gli indicatori di qualità da input tecnici, ma non sono in grado di valutare la presenza collettiva del brand online e offline e valutare l’impatto dello Storytelling. Vorrebbero ma ancora non possono. Nonostante la loro esattezza matematica, gli algoritmi non sono in grado di prevedere l’intento di ricerca sulla base dei termini utilizzati, perché non possono percepire la ricchezza di emozioni e di esperienze che possono, in qualsiasi momento, influenzare il processo di ricerca, perché comunque c’è sempre un uomo o una donna, dietro ogni ricerca. Il comportamento di ricerca di una persona è modellato dalle percezioni consce e inconsce formate da messaggi di marketing ed esperienze personali. Lo Storytelling trascende i canali di marketing ma filtra nella strategia e nelle tattiche SEO optimization. Quindi è consigliato considerare lo Storytelling e studiarlo in funzione dei fattori di ranking, per aumentare la classifica del contenuto del sito web del brand.
Click-through rate
Le esperienze di vita reale contano più di un ricercatore e della posizione di una graduatoria. Data la scelta tra il contenuto tra un Brand di fiducia in posizione tre e un brand sconosciuto in posizione due, sei destinato a optare per quello familiare e affidabile, per ciò che già conosci. Questa preferenza, quando si ripete, segnala agli algoritmi il dominio preferito e quindi il più prezioso. Ecco come la consapevolezza del marchio e gli elementi Seo, dello Storytelling e dell’azione di ricerca, influenzano il click-through-rate (CTR) e quindi la classifica. Il CTR è la misura di conversione tra una voce di ricerca e un risultato di ricerca, e indica l’utilità del tuo sito web. Mentre un contenuto può essere essere ottimizzato e utile, il brand e le sue associazioni positive per l’utente ricercatore consentono di guadagnare-clic.
On-Page Engagement
Le pagine metriche di coinvolgimento degli utenti, le frequenze di rimbalzo e tutti gli altri strumenti di misurazione della capacità del tuo sito web di soddisfare le esigenze degli utenti e catturare la loro attenzione, sono sempre più utilizzati per determinare le classifiche. Sulla base di questi segnali utenti, gli algoritmi concludono che le persone che soggiornano in una pagina o un sito particolare lo fanno perché trovano le informazioni che ritengono più rilevanti per loro. Questa misura rilevante si traduce in più alti posti in classifica sulla Serp. Se il contenuto del sito e l’informazione cercata offrono all’utente un’esperienza coinvolgente, unificata con la narrazione del marchio, é chiaro che lo collega intellettualmente ed emotivamente e i visitatori si soffermeranno di più sulla pagina o impegnano più tempo per cercare altre informazioni. L’ottimizzazione Seo del contenuto arriva ma è la storia del brand che li tiene incollati alle pagine del sito.
BackLinks
Gli algoritmi dei motori di ricerca esaminano a ritroso i risultati di ricerca, per selezionare il contenuto più efficiente ed efficace per l’utente. Il volume e la qualità dei backlinks indicano la pertinenza e l’affidabilità del sito web. Quando si selezionano i collegamenti appropriati per una parte del contenuto, ogni Seo cerca la fonte più credibile e disponibile. Così come l’utente è più propenso a fidarsi di un risultato di ricerca da un brand autorevole, allo stesso modo si hanno maggiori probabilità di successo includendo nello Storytelling la citazione di un brand credibile che ispira e suscita fiducia nel pubblico. La scelta delle fonti riflette la validità del contenuto. L’autorità dello Storytelling aumenta la credibilità dei contenuti e la possibilità di ottenere qualità nei risultati organici.
Segnali Sociali
L’attività social su Twitter, Facebook, Pinterest, Google, Instagram in giro per il web aumenta l’impatto dei contenuti. C’è una forte correlazione tra alta classifica e l’attività social, e non è causale ma determinata dalla raffica di Tweets, Mi piace, Condivisioni, Commenti e +1 intorno al contenuto che aumenta la sua rilevanza. Il risultato della partnership tra Google e Twitter fa apparire sulla Serp i Tweets e il loro livello di interazione. Se il contenuto è stato ampiamente distribuito attraverso i social media, anche a ritroso otterrà un buon livello di traffico e un buon fattore di ranking. La portata social del contenuto dipende dalla sua risonanza. La motivazione di una persona a condividere contenuti è altamente emotiva e legata al self-serving. Possiamo pure pensare che condividiamo contenuti in funzione altruistica ma la psicologia della condivisione dimostra che siamo spinti a condividere contenuti che sostengono e migliorano l’immagine che desideriamo dare di noi. Condividiamo il contenuto che pensiamo ci faccia sembrare più intelligenti, più freschi, più divertenti o più belli. Anche se il contenuto condiviso può essere utile a qualcuno, egli assocerà la nostra disponibilità con la sua percezione di utilità determinata dall’immagine che egli vuol dare di se. A titolo di condivisione, noi associamo il nostro brand personale con il contenuto condiviso, a sua volta associato allo Storytelling del Brand.
Diversità di Traffico
La diversità di traffico verso un sito web ha un impatto organico positivo sul motore di ricerca. Il brevetto del nuovo algoritmo di Google rilasciato a maggio 2015, è in grado di analizzare i modelli di traffico e le fonti dal quale proviene. Mentre i siti senza brand si basano molto sul traffico di ricerca di contenuti organici, i siti di brand famosi hanno più probabilità di ricevere traffico da diverse fonti, come campagne e-mail e social media. Questi modelli di traffico individuati dagli algoritmi dimostrano il contenuto e il valore di destinazione e aumentano la classifica. Con un forte Storytelling è molto probabile generare interesse verso il Brand attraverso canali multipli, oltre quello della ricerca.
Per concludere, la collaborazione, non so quanto inaspettata, e il rapporto tra narrazione e la SEO permettono di lavorare sullo Storytelling, nell’ottica della strategia di ottimizzazione elaborata dal SEO. I fattori di ranking e lo Storytelling che coinvolge lo stato emotivo dell’uomo, non sono in contraddizione ma lavorano fianco a fianco per accontentare entrambi; gli algoritmi dei motori di ricerca e gli utenti ricercatori.
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